sab, 27 apr 2024 14:33
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Golfo di Trieste

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Riserva naturale Isola della Cona.
All’estremità settentrionale del mare Adriatico, dove sfocia il fiume Timavo, inizia una fascia litoranea caratterizzata dai bassi fondali e da una complessa struttura lagunare che, comprendendo Venezia, termina con il delta del fiume Po. In prossimità della foce del Timavo, si trova la foce dell’Isonzo, che nasce sulle Alpi Giulie, in Slovenia e termina il suo corso nel golfo di Trieste, fra Monfalcone e Grado. La Riserva Naturale della foce dell’Isonzo comprende un’area di circa 2400 ettari, situata lungo gli ultimi 15 km del corso del fiume. Il territorio della Riserva è incluso nei comuni di Staranzano, San Canzian d’Isonzo, Grado e Fiumicello.
Quest’area è stata interessata nel corso dei secoli da notevoli trasformazioni, nell’alternanza fra l’azione di erosione e deposito del fiume e del mare e le opere di  canalizzazione e bonifica realizzate.
All’estremità settentrionale del mare dall’uomo. Nel recente passato la zona era adibita alla coltivazione e al pascolo, mentre la parte a mare si era mantenuta relativamente integra, sotto il profilo naturalistico.
A partire dagli anni ’90 sono stati effettuati degli interventi che hanno portato alla creazione di una palude temporanea d’acqua dolce, denominata “il Ripristino”: La nuova situazione ha incrementato notevolmente il numero delle specie legate agli ambienti umidi.
L’area della Riserva è ora un sito frequentato contemporaneamente dalla fauna selvatica e dall’uomo. E’ un’area in cui sono stati ricreati e vengono mantenuti diversi tipi di habitat, che favoriscono la presenza di moltissime specie animali e vegetali. Inoltre, sono state costruite alcune strutture specialmente progettate per l’osservazione ed armoniosamente inserite nell’ambiente, comode e facilmente fruibili per le persone che desiderano scoprire, conoscere e vivere un ambiente naturale interessante e ricco.

La Flora

La Riserva permette di osservare una vasta gamma di specie vegetali, tipiche degli ambienti sia di acqua dolce che salmastra o salata. Si possono osservare la vegetazione delle golene fluviali, con i
pioppi, l’ontano nero e il salice bianco; è inoltre presente, nell’area della Riserva, uno degli ultimi lembi delle foreste planiziali che occupavano originariamente la bassa pianura padano – veneta.
Si osservano qui specie come la farnia, il carpino bianco o il frassino ossifillo. Risulta molto interessante e particolare la bassa vegetazione tipica delle barene e delle velme, adattata a condizioni di elevata salinità, caratterizzata da specie come la salicornia o l’astro delle saline.

La fauna

La Riserva della Foce dell’Isonzo offre la possibilità di osservare una vasta gamma di specie animali di particolare interesse, a volte appartenenti a specie altrove rare o inconsuete. Dopo l’istituzione dell’area naturale protetta, gli effetti più vistosi in relazione all’aumento di biodiversità si sono verificati a favore dell’avifauna che viene costantemente monitorata: finora è stata rilevata la presenza di oltre 300 specie di uccelli. Di questi alcuni sono migratori e scelgono l’area della Riserva per sostare e alimentarsi durante l’andata o il ritorno dal loro lungo viaggio, altri scelgono la zona per svernare, altri ancora per trascorrervi il periodo estivo. Numerosissime sono varie specie di anatre e oche, ma si osservano anche folaghe, aironi, chiurli e numerosi rapaci…
Per quanto riguarda i mammiferi, grazie alla tranquillità dei luoghi e alla vicinanza con il Carso, si constata un discreto numero di specie come il capriolo, la volpe, il tasso, il cinghiale e la lepre oltre a numerose specie di roditori, chirotteri e insettivori.
Gli anfibi sono ovviamente abbondanti, data la natura dei luoghi: fra questi spiccano diverse specie di rane, raganelle, rospi e tritoni. Sono inoltre numerosi i rettili fra cui si segnalala presenza della testuggine acquatica, delle bisce d’acqua e del ramarro.
Nel fiume, negli stagni e nelle zone palustri si possono inoltre osservare numerosissime e interessanti specie di invertebrati, tra le quali alcune notevoli e variopinte farfalle, come ad esempio la rara Polissena, la vanessa io e tante altre ancora.

I cavalli Camargue

Il cavallo Camargue appartiene ad una razza antichissima e proviene dalla Camargue, presso la foce del fiume Rodano, sulla costa meridionale della Francia, dove viene tuttora utilizzato per gestire i tori da combattimento sui pascoli. È un animale rustico e frugale che, per le sue caratteristiche, è riuscito a sopravvivere ad un ambiente spesso ostile, arrivando ai giorni nostri con una robustezza notevole. È abituato a vivere in zone acquitrinose e si nutre prevalentemente di canne ed erbe di palude.
Anche la sua conformazione fisica dimostra il suo adattamento alla vita nelle zone umide: è un animale di dimensioni contenute, con arti relativamente brevi e uno zoccolo largo: si muove agilmente anche nel fango molle o nell'acqua.
Il mantello degli adulti è tipicamente bianco-grigio mentre i nuovi nati sono di colore scuro e si schiariscono nel corso del tempo. Si ritiene che questa caratteristica si sia selezionata
nel corso dei secoli perché il mantello chiaro attira di meno gli insetti e permette di resistere meglio sotto il sole.
Sono animali equilibrati, agili e scattanti, abituati a fare un buon uso delle proprie energie: non è raro vederli in  atteggiamenti sonnolenti o rilassati ma anche da adulti conservano la voglia di giocare.
I cavalli sono stati introdotti nella Riserva Naturale Foce dell'Isonzo nel 1991, grazie ai finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia. Il ruolo dei cavalli nella Riserva è molto importante perché contribuiscono alla conservazione dell'ambiente, svolgendo un ruolo fondamentale nel controllo della vegetazione: la sua naturale evoluzione porterebbe alla formazione di canneti e boschetti ripariali e alla totale scomparsa della flora e fauna caratteristiche degli ambienti pascolati, in cui la vegetazione si mantiene bassa. La presenza dei cavalli ha permesso quindi di incrementare la diversità degli ambienti e ha favorito l'abbondanza di numerose specie vegetali ed animali, soprattutto di uccelli, che prediligono zone umide e aperte, con bassi livelli di acqua.
I cavalli presenti nella Riserva sono divisi in due gruppi: il primo è composto da animali  addestrati, utilizzati per il lavoro e anche per le diverse attività a cavallo, l'altro vive allo stato
brado, con animali liberi di muoversi a loro piacimento, ad eccezione delle aree nelle quali si desidera mantenere intatti i canneti o i boschi in fase di sviluppo.


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